Ormai manca solo qualche mese, siete quasi pronti per accogliere il vostro fagottino tra le braccia e vi state dando da fare perché tutto sia perfetto. Con l’aiuto del vostro Kakebo bebè avete già stilato una lista delle cose che ritenete indispensabili ma vi state ancora chiedendo se comprare oppure no il famoso mangia-pannolini.
La regola è sempre la stessa, nessuno potrà dirvi se qualcosa è veramente utile per la vostra famiglia, sarete voi a deciderlo, ma quello che posso fare è raccontarvi la mia esperienza.
Dove abito io, proprio l’anno in cui è nato il mio piccolo Furbetto, è partita la raccolta differenziata con la formula “porta a porta”: significa che la spazzatura la teniamo in casa finché non arriva il giorno prestabilito per lasciarla fuori dal portone, affinché possano ritirarla. I pannolini dei bambini, appartengono ad una categoria specifica di rifiuti e come tali, hanno dei giorni precisi per essere smaltiti: ad esempio, qui da noi, il lunedì e il venerdì.
Senza il bidone mangia-pannolini, soprattutto in estate, non avrei saputo come fare!
In una piccola abitazione, come la nostra, dove non si ha a disposizione un bel balcone dove esiliare i seppur santi ma tremendamente maleodoranti escrementi, un rimedio bisognava pure trovarlo. Quindi si, il mangia-pannolini per me è stato un acquisto indispensabile.
Ce ne sono oramai di molti tipi e di diverse marche ma il funzionamento è più o meno per tutti lo stesso. Una volta cambiato il bambino, mentre con una mano lo si sorregge, con l’altra possiamo sollevare il coperchio che chiude il cestino e spingere il pannolino all’interno dove abbiamo precedentemente inserito appositi sacchetti…tutto molto semplice!
Facciamo qualche conto
Veniamo ad un’annosa questione: i prezzi? E’ vero che le ricariche dei sacchetti costano molto? Vi parlo ancora della mia esperienza, sperando che questo vi aiuti a capire come comportarsi di fronte alle tante proposte offerte dal mercato.
All’epoca io e mio marito acquistammo il Kit Cicogna Prénatal, un pacchetto promozionale che comprendeva una serie di oggetti a prezzo vantaggioso che avevamo comunque deciso di comprare ex-novo. Tra i vari accessori c’era il Maialino Foppapedretti che, comprato singolarmente, costa intorno ai 20 euro. In molti ce l’avevano sconsigliato per via del costo eccessivo delle ricariche.
Come abbiamo potuto constatare dopo la nascita di Furbetto, soprattutto nei primi mesi di vita, un bimbo arriva a consumare anche più di 10 pannolini al giorno, il che significa 70-80 in una settimana e se con l’aumentare dell’età diminuisce il numero di pannolini, è anche vero che i pannolini aumentano di taglia ed occupano maggior volume. Fatta questa precisazione, la Foppapedretti indica che una ricarica può contenere 180 pannolini, in base alla loro dimensione. Se questo dato fosse veritiero, diciamo che nel nostro caso avremmo dovuto consumare una ricarica ogni due settimane (in realtà ne consumavamo una a settimana) e quindi 2 ricariche al mese, per un totale di 24 ricariche all’anno. Considerando che nei negozi il costo di una ricarica si aggira intorno ai 10 euro, la garanzia di non avere puzza in casa per giorni, ci sarebbe venuta a costare la bellezza di 240 euro all’anno per almeno due anni, età in cui solitamente si inizia il tanto temuto spannolinamento.
La nostra soluzione
Per quanto riguarda l’economia domestica mio marito è un vero asso: cerca e ricerca, trova sempre ottime soluzioni a buon mercato.
Per il nostro Maialino Foppapedretti abbiamo acquistato la ricarica compatibile LILNAP da 200 metri.
Su Amazon si trova a 22,99 euro e considerando che avrete bisogno di almeno una ricarica originale da poter riutilizzare, spenderete al massimo 32,99 euro. Il nostro piccolo ometto ha ormai quasi 2 anni e mezzo, tra poco toglieremo definitivamente il pannolino e ancora non abbiamo terminato il rotolo delle ricariche.
Quanto abbiamo risparmiato? E’ un conto facile! 😉
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