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Gianni Rodari un anno di festeggiamenti

Il 23 ottobre 1920 nasceva, ad Omegna, Gianni Rodari che è stato uno dei più grandi scrittori, pedagogisti, giornalisti ed esperti in letteratura per l’infanzia del nostro paese.

Proprio ieri, in vista del centenario dalla sua nascita, si è dato avvio ad un intero anno di festeggiamenti.

Sul sito web www.100giannirodari.com è partito il conto alla rovescia per le celebrazioni di questo evento.

Troverete storie, filastrocche, tanti articoli di approfondimento, materiali scaricabili, quiz e tutte le informazioni utili su novità ed iniziative.

Gianni Rodari e la matematica

Matematica e fantasia sono, secondo Gianni Rodari, due facce della stessa medaglia (come dargli torto?):

“L’immaginazione del bambino, stimolata a inventare parole, applicherà i suoi strumenti su tutti i tratti dell’esperienza che sfideranno il suo intervento creativo. Le fiabe servono alla matematica, come la matematica serve alle fiabe”.

Egli credeva profondamente che il gioco e gli esercizi di immaginazione fossero la vera chiave per lo sviluppo dei bambini. Utilizzando ancora le sue parole:

“La creatività è pensiero divergente, cioè capace di rompere continuamente gli schemi dell’esperienza”.

“E’ creativa una mente sempre al lavoro, sempre a fare domande, a scoprire problemi dove gli altri trovano risposte soddisfacenti, […] capace di giudizi autonomi (anche dal padre, dal professore e dalla società) […] che manipola concetti e oggetti senza lasciarsi inibire dai conformismi”.

Rodari si fece promotore di un messaggio importantissimo, ossia che la scienza e la tecnologia sono elementi insostituibili nella formazione della persona.

In quanto tali, non possono essere elusi anzi, devono diventare elementi indispensabili nell’inventare storie e allo stesso tempo strumenti che permettono ai bambini di interpretare il mondo che li circonda.

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La scienza di Gianni Rodari
L’Universo a dondolo

Per chi fosse interessato ad approfondire questi aspetti dell’opera di Rodari consiglio di leggere: L’Universo a dondolo. La scienza nell’opera di Gianni Rodari, di Pietro Greco.

In questo importante momento di crescita del mio Furbetto, dove tutto è scoperta, tutto è meraviglia e stupore, non c’è niente di meglio che leggere fiabe e filastrocche.

I racconti aiutano a capire, ad immaginare, ad affinare il linguaggio e a scoprire ed apprezzare il mondo in cui viviamo.

Le filastrocche

Qui di seguito troverete le più famose filastrocche di Gianni Rodari ispirate al mondo della matematica.

I numeri e la geometria sono stati, per lo scrittore, una grande fonte di ispirazione tanto che Gianni Sarcone e Marie-Jo Waeber (autori del libro MateMagica, ed. La Meridiana) l’hanno definito il “matematico della parola”.

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Matemagica

Egli non si limitava al semplice utilizzo degli oggetti matematici per la costruzione di situazioni divertenti che, ancora oggi, fanno sorridere grandi e piccini.

Nelle sue filastrocche ritroviamo interrogativi profondi, domande senza tempo e sorprendenti risposte, apparentemente paradossali ma corrette da un punto di vista logico-matematico.

Molti sono i giochi linguistici che si fondono con quelli aritmetici ed ancora satire intrise di poesia. Insomma, un mondo appassionante tutto da scoprire insieme ai nostri bambini!

QUANTI PESCI CI SONO NEL MARE?

Tre pescatori di Livorno
disputarono un anno e un giorno
per stabilire e sentenziare
quanti pesci ci sono nel mare.
Disse il primo:”Ce n’è più di sette,
senza contare le acciughette”.
Disse il secondo:”Ce n’è più di mille,
senza contare scampi ed anguille”.
Il terzo disse:”Più di un milione!”.
E tutti e tre avevano ragione.


IL TRIONFO DELLO ZERO

C’era una volta
un povero Zero
tondo come una o,
tanto buono ma però
contava proprio zero e
nessuno
lo voleva in compagnia.

Una volta per caso
trovò il numero Uno
di cattivo umore perché
non riusciva a contare
fino a tre.

Vedendolo così nero
il piccolo Zero,
si fece coraggio,
sulla sua macchina
gli offerse un passaggio;
schiacciò l’acceleratore,
fiero assai dell’onore
di avere a bordo
un simile personaggio.

D’un tratto chi si vede
fermo sul marciapiede?
Il signor Tre
che si leva il cappello
e fa un inchino
fino al tombino…

e poi, per Giove
il Sette, l’Otto, il Nove
che fanno lo stesso.
Ma cosa era successo?

Che l’Uno e lo Zero
seduti vicini,
uno qua l’altro là
formavano un gran Dieci:
nientemeno, un’autorità!

Da quel giorno lo Zero
fu molto rispettato,
anzi da tutti i numeri
ricercato e corteggiato:
gli cedevano la destra
con zelo e premura
(di tenerlo a sinistra
avevano paura),
gli pagavano il cinema,
per il piccolo Zero
fu la felicità.


IL MERCANTE DI DIAMETRI

Un cerchio ragionò:
con tanti diametri che ho,
perché non ne vendo un po’?
Così si fece mercante
e andava per i mercati
a vendere diametri sigillati.
A chi ne comprava tre
dava in omaggio
un raggio.
tutto questo succedeva
in un paese nebbioso,
dove anche un raggio di cerchio
sembra tanto luminoso.

Il Trionfo dello Zero viene spesso utilizzato in classe prima per riflettere sull’importanza dello zero e del suo valore posizionale.

Se siete interessati all’argomento vi suggerisco di leggere anche il mio articolo: La Dittatura Spiegata ai Bambini.

Troverete la trascrizione del monologo dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini, il quale ha parafrasato la poesia in dialetto romanesco di Trilussa: Li Nummeri.

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