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“Orso, buco!”: una sorpresa inaspettata!

Oggi vorrei parlarvi di un libricino che ho scoperto grazie alle maestre del nido che frequenta il mio piccolo Furbetto e che si è rivelato una vera e propria sorpresa: Orso, Buco!

Le tate l’hanno utilizzato nell’ambito del progetto “Nati per Leggere” e l’hanno presentato a noi genitori durante un laboratorio genitori-figli. Si tratta di una storia semplice ma efficace, e udite udite…raccontata solo con forme, colori e suoni. Impossibile? Anche io lo pensavo prima di vederlo con i miei stessi occhi ma vi assicuro che la potenza della sua semplicità è davvero disarmante. Proprio grazie a questa sua caratteristica, non è stato difficile riproporre con dei lucidi ed un proiettore le immagini del libro che accompagnavano il vocione del maestro di teatro, mentre strumenti musicali riproducevano i rumori della storia. I bambini erano tutti estasiati e lo confesso, anche io sono rimasta piacevolmente colpita; una vera e propria rappresentazione teatrale, con tanto di effetti speciali.

Il libro, scritto da Nicola Grossi ed edito dalla casa minibobo, ha vinto nel 2014 sia il premio Nati per Leggere che il premio Orbil, due riconoscimenti meritatissimi per quello che, secondo me, è davvero un capolavoro, di quelli che ti fa dire: “Ma perché non l’ho scritto io?”. Ebbene, nel mini-sito dedicato al libro, ci sono tanti spunti originali proprio per invitare i bambini ad inventare nuove storie o illustrare quelle già note, sempre usando forme, suoni e colori. Tutti possono diventare scrittori e illustratori!

Dove è la matematica?

Ormai avrete imparato, se parlo di qualcosa nei miei post è perché in fondo mi permette di ritrovare qualche spunto di matematica. Se vi state ancora chiedendo come possa un libricino, rivolto a bambini dai 2 anni in su, parlare di matematica, vi darò subito la risposta perché la sorpresa è stata tanta anche per me.

Spesso si è portati a pensare che la matematica abbia a che fare soltanto con difficili calcoli, per i quali è necessaria una conoscenza che, certamente, non si può richiedere a bambini così piccoli. In età prescolare, invece, è molto importante un “apprendimento ingenuo” della matematica, ossia una costruzione cognitiva non formale, che si ottiene attraverso il gioco e l’osservazione del mondo circostante.

Come asserisce in un suo intervento il Prof. Bruno D’Amore, che potete vedere qui, ci sono delle conquiste non banali che qualsiasi bimbo, seppur piccolo, è in grado di compiere:

-Distinzione dentrofuori: tracciamo una curva con una matita partendo da un punto e ritornandovi senza intersezioni, qualsiasi bambino arriverà a distinguere un “dentro” da un “fuori”. Oppure sarà in grado di indicare un punto sul “confine”, stabilendo che quindi esiste una superficie interna, una esterna ed un contorno.

-Distinzione grandepiccolo: se abbiamo delle palle colorate con raggi diversi, che si possano mettere in ordine di grandezza della palla, ci aspettiamo che sia una conoscenza quantomeno tipica della scuola dell’infanzia.

Voglio allora mostrarvi qualche illustrazione tratta da Orso, buco! che dovrebbe farvi capire a colpo d’occhio perché mi sembra così istruttivo anche dal punto di vista matematico.

Grande-Piccolo
Dentro-Fuori

Che ne dite poi di questi percorsi? Linee rette, spezzate, curve…bel colpo per così poche pagine 😉

Le maestre di Furbetto le hanno riprodotte in terra con il nastro-carta e hanno dato vita a percorsi motori per imparare toccando….coi piedini!

Ma potrei continuare ancora con molti altri richiami, ad esempio basta leggere una volta la storia per accorgersi della sua struttura ricorsiva, ampiamente utilizzata per molte definizioni matematiche, dette appunto definizioni ricorsive.

Chiaramente tutti questi concetti verranno acquisiti in modo inconscio, i bambini imparano giocando e cosi DEVE essere. Leggiamo con loro, magari disegnando delle tavole per il kamishibai, inventiamo giochi che li coinvolgano partendo dalla storia che hanno letto ma non aspettiamoci nulla, osserviamoli silenziosi e lasciamoci spiegare i loro affascinanti e mai scontati modi di pensare, potremmo stupirci di quanto profondamente logiche siano le invenzioni dei bambini, anche quelle più stravaganti.

Per concludere, vorrei suggerirvi di dare un’occhiata all’articolo di una mamma del web che come me è rimasta affascinata da Orso, Buco! ed ha addirittura inventato una specie di gioco dell’oca: qui tutti i dettagli. La trovo un’idea originale e soprattutto mette in gioco diverse abilità e conoscenze: i numeri, le somme, imparare le regole e saper spiegare agli altri come si gioca (e badate che è una competenza logico-linguistica per niente banale). Quindi non resta che dare sfogo alla vostra fantasia e alla voglia di giocare con i vostri figli, tutto il resto verrà da se.

Buon divertimento!

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2 thoughts on ““Orso, buco!”: una sorpresa inaspettata!

  1. E un libro molto interessante per i più piccoli ma anche per i bambini scuola infanzia va bene per i primi concetti matematici per la prescrittura

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