Un milione di Babbi Natale è la nuovissima storia di Natale scritta da Hiroko Motai ed illustrata da Marika Maijala per rispondere alla domanda delle domande: “Ma Babbo Natale esiste davvero?”.
Alcuni hanno provato ad usare scienza e calcoli matematici per dimostrare che NO, Babbo Natale non esiste ma diciamocelo, finché ci abbiamo creduto, il Natale è stato davvero speciale.
Se a una prima lettura potrebbe sembrare che questa storia serva proprio a spezzare la magia del Natale, per me ha qualcosa di poetico che restituisce ai bambini cresciuti (come noi 😅) qualcosa in cui credere. Ma per farvi capire meglio di cosa parlo ecco un breve riassunto.
Un milione di Babbo Natale : la storia
Un tempo sulla Terra eravamo in pochi, e di Babbo Natale ne bastava uno solo. Poi le persone hanno iniziato ad aumentare. Come fare?

Grazie all’aiuto di Dio, Babbo Natale riesce a dividersi in due: così va molto meglio ma le persone continuano ad aumentare!




Bisogna dividersi in quattro. Peccato che ogni volta i nuovi Babbi Natale diventino sempre più piccoli… Arrivati a 1000000, sono così piccoli che non riescono neanche a spostare un pacchetto.




Pensa che ti ripensa, ecco la soluzione: ogni inverno, i minuscoli Babbi Natale si infilano nelle orecchie degli adulti e sussurrano: “Fate un regalo a ogni bambino!”. E gli adulti, non si sa perché, obbediscono sempre.
Cosa ne penso?
Lo so, alcuni di voi staranno pensando: “Non è giusto infrangere il mito di Babbo Natale ai bambini di 4 anni (fascia d’età di riferimento per la lettura di questo libro)”.
In parte sono d’accordo ma se, come Furbetto, i vostri bimbi credono fermamente in Babbo Natale, vi diranno con altrettanta sicurezza che quella che stanno leggendo è solo una storia!
Quando poi diventeranno più grandi e inizierà a sorgere qualche dubbio, la storia offrirà ai genitori in imbarazzo una risposta poetica e allo stesso tempo matematica: Babbo Natale esiste, ci si può mettere la mano sul fuoco.
Solo che non ce n’è soltanto uno, nel tempo si è trasformato in un milione di piccolissimi Babbi Natale, tanto piccoli da non riuscire a vederli ad occhio nudo e capaci di entrare nella mente degli adulti, eletti aiutanti speciali.
Posso essere sincera? Questa idea è semplicemente geniale e spiega tante cose. Finalmente ho scoperto perché esaudire i desideri dei bambini rende così felici: sicuramente è opera dei sussurri di Babbo Natale!
Un primo approccio intuitivo alle frazioni
La maggior parte dei siti che parla di questa storia fa riferimento allo sdoppiamento o al quadruplicarsi di Babbo Natale (fate pure qualche ricerca per constatarlo voi stessi). Prima di chiamare in causa la matematica, guardiamo cosa c’è scritto sul dizionario dei sinonimi e contrari della Treccani:
sdoppiamento /zdop:ja’mento/ sdoppiamento m. [der. di sdoppiare²]. – [il rendere doppio, il divenire duplice e sim.: sdoppiamento dell’immagine visiva] ≈ duplicazione, raddoppiamento, raddoppio, reduplicazione. |
Allo stesso modo, quadruplicare significa moltiplicare per quattro, quindi si otterrebbero quattro Babbi Natale perfettamente identici fra loro. La storia invece ci dice altro, infatti è vero che i Babbi Natale aumentano ma diventano sempre più piccoli, quindi il modo in cui si stanno trasformando segue il seguente schema:
1 Babbo Natale (lo chiamiamo B); 2 Babbi Natale grandi 1/2B (cioè la metà); 4 Babbi Natale grandi 1/4B; 8 Babbi Natale grandi 1/8B; …. |
Come potete vedere sono entrate in gioco le tanto temute frazioni. Tipicamente introdotte durante la classe terza della scuola primaria, sono uno degli argomenti su cui gli studenti manifestano maggiormente le loro difficoltà.
Esse assumono significati diversi in base al contesto di riferimento ma generalmente il primo che viene introdotto è quello di frazione come partizione di un intero. Nel nostro caso l’intero è Babbo Natale che deve essere suddiviso in 1000000 (alla fine del libro milioni di milioni) di piccoli Babbi Natale.
Ma siamo proprio sicuri di riuscirci dividendo ogni volta per due un nuovo Babbo Natale?








Lasciando che siano i bimbi più grandi a rispondere, anche i più piccoli hanno molto da imparare. Noi per esempio abbiamo scoperto come disegnare una circonferenza utilizzando uno spago, un pennarello e un ditino.
Una volta realizzata la circonferenza ci siamo allenati con le forbici per tirare fuori dal foglio un bel cerchio (che fatica!!!). L’abbiamo colorato tutto di rosso, come il vestito di Babbo Natale, poi abbiamo incollato dei pezzetti di carta bianca per rappresentare la pelliccia del vestito.




Una volta asciutta, abbiamo piegato il cerchio a metà lungo uno dei diametri della circonferenza e ritagliato lungo la linea, andando avanti con il procedimento finché non ci siamo stancati.
Ma ora i vestiti non sono più a forma di cerchio!!! Conoscete qualche forma dalla quale sareste potuti partire per ottenere dei Babbi Natale con un vestito simile a quello di partenza?








Ed ecco qui pronto a portare i regali uno dei piccoli Babbi Natale che, come dice Furbetto, senza il vestito ha la pancia invisibile!😅
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