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Perché non volo? Un libro che insegna a sognare

Perché non volo?” è una favola, scritta in rima, nata dalla penna di Paola Merolli ed edita da “La Rondine Edizioni”.

Si tratta di un libro toccante, delicato, incentrato sul valore dei sogni e l’importanza di non lasciarsi abbattere dalle avversità.

Furbetto lo sta leggendo in classe insieme all’insegnante di matematica e questo mi ha fatto molto incuriosire.

Oggi lo condivido con voi perché merita sicuramente un posticino fra gli scaffali della libreria. Un vero tesoro tutto da scoprire.

Perché non volo? – La trama

Protagonista della storia è un piccolo struzzo dal nome buffo: Sbruffo. Il suo più grande desiderio è quello di imparare a volare.

Tutti gli struzzi ridono di lui, chiunque sa che gli struzzi non possono volare! Sbruffo però non demorde e tenta in tutti i modi di raggiungere il suo obiettivo.

Per inseguirlo intraprende un viaggio lungo e avventuroso intorno al mondo, incontrando simpatici personaggi e superando diverse prove.

Alla fine riesce a trovare il modo di far avverare il suo desiderio. Il segreto è credere nei propri sogni. Ogni sogno si può realizzare, basta crederci e provarci con tenacia.

Perché non volo? – I messaggi che trasmette

Perché non volo? Copertina
Perché non volo?

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La storia del piccolo Sbruffo è un vero concentrato di bellissimi messaggi, trasmessi ai lettori con semplicità e naturalezza.

I bambini si immedesimano nel protagonista e grazie a lui imparano l’importanza di combattere per ciò che si desidera davvero.

Bisogna però mettersi in viaggio, affrontare il giudizio degli altri, le proprie paure, i momenti di sconforto, le sconfitte e le delusioni; andare avanti, con coraggio e caparbietà.

In questo modo si arricchisce il proprio bagaglio di esperienze, facendo tesoro delle diversità del mondo e degli incontri (belli e brutti) che segnano la nostra vita.

Infatti se da un lato è vero che bisogna impegnarsi con tutte le forze per raggiungere i propri traguardi, a volte questo non basta.

Spesso abbiamo bisogno di affidarci all’aiuto degli altri per raggiungere i nostri obiettivi. Il confronto e il dialogo permettono di aprirci verso strade inesplorate.

E la matematica?

Arrivati a questo punto vi starete domandando quale sia il legame con la matematica. A dire il vero ce ne sono diversi.

Perché non volo? 5 merli - corrispondenza numero quantità
Cinque merli

In primo luogo la struttura del testo. Ogni capitolo di “Perché non volo? inizia con un numero, dall’uno all’ undici.

Sei formiche

La sequenza numerica e la scelta di rime, di parole e di appellativi ricorrenti hanno lo scopo di aiutare i bambini nella lettura, nell’ascolto, nell’utilizzo della memoria e ad avere un primo approccio con la numerazione.

Otto aquiloni

Il tutto facilitato dalle illustrazioni dove, come avveniva ne “Le sorelle cinque dita” di cui vi ho parlato tempo fa, al numero introdotto spesso corrisponde la stessa quantità di particolari nel disegno.

Secondo me però il vero legame profondo con la matematica, al di là dell’utilizzo pratico del testo, è da ricercare proprio nei messaggi che lancia.

Tempo fa lessi un’ intervista ad Alessio Figalli, Medaglia Fields nel 2018. Vi riporto qui di seguito un estratto:

“Questa storia è vera. Quella sera ci è venuto un lampo di genio ma ci sono voluti sei mesi di duro lavoro.

La ricerca è fatta di tentativi, di fallimenti. Spesso sono più fallimenti che i successi. Anzi sempre è così. Perché è difficile.

È bello il mito del genio romantico, viene fuori anche in tanti film sulla matematica, però non è fatta così la ricerca, è sempre un lavoro cumulativo.

Noi abbiamo avuto sei mesi di lavoro, ma la nostra ricerca veniva dopo una serie di ricerche passate fatte da altri matematici.

La realtà è che ci sono anni e anni di lavoro dietro qualsiasi risultato. Non succede praticamente mai che un matematico dal nulla tira fuori un’idea brillante su un problema su cui non c’era stato nessun contributo e rivoluziona tutto.

La realtà è che noi cresciamo e risolviamo problemi perché c’è una comunità matematica dietro che ci lavora e ci permette di avanzare, perché noi usiamo i risultati di tutti quanti.

Essendo pubblica la ricerca, noi leggiamo ogni giorno quanto è stato fatto e possiamo usare risultati di altri colleghi. Il mito del genio è sopravvalutato”.

In queste parole rileggo tutti gli insegnamenti di “Perché non volo?”. L’impegno, la caparbietà, il coraggio di superare i fallimenti. Ma anche l’idea che l’unione fa la forza.

Per raggiungere grandi risultati è meglio lavorare in squadra dove ognuno è un aiuto fondamentale per gli altri. Insieme si cresce, insieme si può volare.

La cosa sorprendente, svelata alla fine della storia, è che esistono ali metaforiche capaci di condurre molto in alto.

Sono le ali del pensiero, quelle costruite attraverso l’esperienza e la conoscenza, che ci aiutano a sognare, immaginare e andare oltre.

Perché non volo? Significato 2+2=5
2+2=5

Perché non volo? si conclude con Sbruffo che apre una scuola per giovani struzzi, per insegnare tutto ciò che ha appreso.

Sulla lavagna un’equazione: 2+2=5. Forse un errore? No. Penso che anche questa scelta non sia lasciata al caso.

E siccome il perché non avrei saputo spiegarlo meglio, vi lascio il link all’intervista della matematica Chiara Valerio: Del perchè 2+2 non fa sempre 4.

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